Torre di Guardia

domenica 16 ottobre 2011

ottobre 2011




Il cloud di marca Apple e non solo sta finalmente arrivando in Europa, dando un senso a quell' abuso del termine che è diventato must attira clienti per provider e fornitori di servizi IT. I clienti apprezzano e acquistano, ignorando (o dimenticando) che la cultura della centralizzazione è arte praticata da tempo.. insegnano Google A(pps) e GoDaddy. Cloud come promessa del futuro che sarà ma anche come testimonial di fraintendimenti di genere causati dell'ampiezza e della portata di innovazioni epocali non contestualizzabili in un solo scenario elettivo. Se non bastasse Google a testimoniare (fronte servizi web) la non-innovazione di certi must, potrebbero raccontarlo (fronte musicale) certi brand dimenticati. E di cose da raccontare ne avrebbero anche i pionieri cloud di Olivetti.. quel marchio che non fa tendenza (non l'ha mai fatta) fuori dalla sua micro sfera di competenza. Tendenza.. sembra gridare Ottobre, facendosi l'eco.

Tendenza, come parola del mese.
Anzi, trend e trendista come must del mese.
Quando il must diventa passaparola a perdere.
Perdita di contenuti, l'anticamera dei luoghi comuni.

Il luogo comune per cui il sud assistenzialista batte periodicamente cassa a mezzogiorno e il trend per cui tira la notizia che parla di disagi strutturali, infrastrutturali e di gestioni amministrative. Motivo per cui si da' voce al problema della spazzatura, prendendo ad esempio la situazione dei rifiuti a Bari.. e dando forza al tavolo di lavoro conseguente sull' "emergenza rifiuti" pugliese. Scherzo di dubbio gusto, quello promosso in televisione. L'emergenza pugliese è quell'emergenza per cui lo stato della raccolta rifiuti, anche solo considerando la situazione barese al 2010, sarebbe il fiore all'occhiello di città come Roma o perfino Milano. L'emergenza pugliese.. L'emergenza che racconta come un luogo comune possa fare trend e come certi trend possano ispirare. L'emergenza che dichiara come non ci sia più la cultura dell'analisi critica di una notizia, della verifica sul campo, tutti deterrenti al pericolo del luogo comune ispira-passaparola-sociale (e culturale). Così, mentre reti e giornalisti si mobilitano più o meno forzatamente e svogliati verso l'ennesimo servizio riempi contenitore del 2011, si lascia ai box una notizia che dimostrerebbe come il Sud avrebbe da insegnare, sia alla Provincia di Roma che a quella di Milano, cosa significa gestione sostenibile del territorio.

Tendenza che non è tendenza. Il trend della non notizia.
Energie rinnovabili, energie alternative, fotovoltaico, eolico. Domotica.
Com'è possibile, dopo tutto, dare voce FORTE al fatto che la Puglia e la Sicilia sono rispettivamente al 1° e al 2° posto in Italia come potenza di Rinnovabili operative, se si marca sull'assistenzialismo e l'inadeguatezza delle strutture e delle infrastrutture del territorio ? Come si può dare FORZA al fatto che la Puglia ha servito benefici economici e finanziari ai cittadini e alle imprese che si sono attivati sul fotovoltaico al punto che -grazie agli accordi in essere con società satelliti di Enel Green Power - gli investimenti richiesti sono talmente ridotti che a volte sono gratis, se dall'altra parte si deve dare eco all'associazione ambientalista della situazione che (lei sì, assistita da contributi e finanziamenti che pesano sui cittadini) difendono il territorio dall'assalto delle Rinnovabili ? Perché ? Deturpano il panorama e rubano terreno all'agricoltura. Il luogo comune che ribalta la realtà creando paradosso, promosso da chi non ha mai fatto un sopralluogo sul campo. Danni al paesaggio.. chiaro. Anzi, no. Per niente. Lo sa bene chi viaggia spesso in autostrada e ammira l'innovazione all'opera. L'Emergenza che evidenzia: la cultura dell'analisi critica contro quella del "mi piace" teorico di cui il trendista fa uso, strumento e stato dell'arte nel creare e fare notizia.

Trendista. Trend. Attivista e Movimento che vivono e "speculano d'idee" nei momenti di maggior disagio, com'è quello che stiamo vivendo in piena crisi di certezza. Porto sicuro, il Trend, quando c'è confusione cognitiva sul cosa fare e come reagire. Lavora su quello che tira, spregia quello che "sappiamo tutti che non va".. sussurra, neanche poi tanto, il Trendista. Spinge:

  • Il trend per cui il Mondo piange Steve Jobs, come è giusto che sia, nemtre il Marchio ne cavalca la morte - e come non dargli torto, visto che a rischio c'è per la prima volta la fidelizzazione al brand ? - annunciando che Jobs ha lasciato in eredità alla Mela morsicata innovazioni per i prossimi quattro anni. Quanto basta per far respirare Apple in Borsa. A pensarci su però, qualcosa stona. Quattro anni di innovazioni tecnologiche (e idee) in area ICT e Mobile sono due generazioni.. un po' troppe anche per un genio raro. D'altra parte alle porte c'era in gioco il lancio del nuovo prodotto Apple mobile..
  • Il trendista che non ha speso una lacrima per la scomparsa di Wilson Greatbatch, l'inventore del pacemaker.. il passaparola su Facebook, copia e incolla in puro stile catena di santantonio, va dritto al punto: "Sbaglio o nessuno ha messo un peacemaker come foto profilo? E sì che quest'uomo ne ha salvate di vite! Ah.. ma lui non ha inventato l'ipod.. allora chissenefrega. Non doveva essere poi un granché come uomo".. Il personaggio che non fa trend, che torna in eco ancora su Facebook. Questa volta riguardo alla scomparsa di Dennis Ritchie, creatore del linguaggio C e co-creatore di UNIX. Anche per lui, niente lacrime sentenziò il trend. Ad entrambi, e non solo a loro, l'Intruder dedicherà spazio nei prossimi mesi.
  • Il trend per cui Facebook è al soldo dei Servizi, quotidianamente impegnato a diffondere fronte pagamento i dati privati (gusti, tendenze - ridondanza - foto, frasi e azioni) degli iscritti al social network. E' talmente trend il discorso che, in difesa dei diritti violati, si va di fake con l' attacco Anonymous fissato al 5 Novembre 2011, giorno della fine annunciata di Facebook. Ma quali diritti violati ? La trasparenza con cui il social dichiara le intenzioni sul trattamento dei dati è chiara e indiscussa. La stupidaggine per cui Facebook t'impedisce di eliminare il tuo account o di trattare i tuoi dati senza la tua approvazione (condizioni di utilizzo, per favore!) è ugualmente ben diffusa e consolidata. Cavalca l'onda. Sei cool, complimenti. Applauso. Delirium.
  • Delirium in quel tentativo di trasformare in trend il manifesto degli indignados e quello che s'è mosso e si muoverà (e ragioni da vendere ce ne sono) contro il trend, e non da ieri, della speculazione. Un movimento d'idee, gli Indignados, che non ha nulla a che fare con appartenenze politiche/sociali ma che diventa trend nel momento in cui viene etichettato, viene sfruttato da bandiere partitiche e dalle devianze politicospeculative che sia per fini sociali, economici o finanziari.
  • Bandiere. Quelle a perdere del tentativo tutto italiano di dare identità politica al 15-M. Quelle lorde dei black shit nostrani che, protetti dalle mancanze della Politica e della Giurisprudenza, si sono arrogati il diritto di sfregiare l'apoliticità del 15 Ottobre romano. Quelle de Il Giornale, quelle di Libero che fanno di tutta un'erba un fascio criminalizzando tutto e tutti come quelle de Il Manifesto con la prima pagina di fuoco che titola "lettera alla BCE". Quella dei luoghi comuni, ancora, che tacciano d'inutilità la protesta civile che è andata "on" su oltre 750 piazze mondiali. Bandiere che speculano sull'indignazione.
  • Speculazione, trend finanziario causa del crollo delle certezze promosse da un sistema globalizzato - distorto standard di Globalizzazione - che già nel 2006 aveva messo in crisi il Mercato dei beni alimentari, iniziando un processo che fu concausa scatenante delle azioni speculative (a chiamare cassa e a fare gruppo) che portarono alla punta della crisi del 2008 e delle onde a seguire.

Ottobre come Mese del Trendista. Del business che risponde in eco, forte degli interessi che smuove. Il Trendista che vuole a tutti i costi etichettare parole, azioni e pensieri adeguandoli (strappandoli dal loro contesto) all'esigenza del momento. E' il caso dell'errore commesso da Steve Yegge che diventa bandiera di parte per gli anti Google Plus a prescindere. Una bandiera che non considera il contesto, che non lo analizza all'interno del messaggio di Yegge al suo gruppo di lavoro. Il trendista va di paraocchi, nutrito da informazioni coatte. Strano controsenso questo. Perché il Trendista è anche quello che cavalca il trend dell'informazione libera da filtri e imposizioni vere o presunte che siano. Paraocchi che chiamano paraocchi. Anelli concentrici che chiamano viziosità d'informazione e aria stantia. E, malgrado tutto, le finestre restano chiuse.. perché fa freddo.

Lo insegnano certi articoli salva crisi che hanno messo in luce discutibili analisi di settore, discutibili successivi creativi.. (uno dei quali ha ispirato l'estremo opposto della nostra iniziativa crowdnews).

Serve chiedersi perché ? Serve chiedersi perché certi trend prendono spunto, ispirati, da luoghi comuni radicati nell'immaginario collettivo ? Serve chiedersi perché non concedere spazio e Momento alle innovazioni che potrebbero (possono) cambiare radicalmente settori di competenza ?

Serve chiedersi perché ? Eco a perdere. Ottobre 2011. Un mese che si trascina le code della caldana d'estate e che, ancorato al Porto di Settembre, sembra proprio non volerne sapere di salpare.

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