Torre di Guardia

venerdì 8 luglio 2011

luglio 2011

Luglio è notoriamente un mese caldo ma questo Luglio è segnato da un'iperattività anomala. Gli eventi portati da questo mese sono la naturale conseguenza di un forte ritorno all'investimento di risorse, di liquidità, di interessi (spesso trasversali). Fantasma crisi alle spalle, è come se tutti cercassimo di guadagnare tempo per recuperare il terreno perduto. Dopo anni di stagnazione, mascherati ad arte da novità, innovazioni, proposte di legge a palliativo dell'esigenze di lobbies ristrette, oggi assistiamo ad uno stravolgimento di status quo consolidati praticamente in ogni settore e, come ogni rivoluzione che si rispetti (sia culturale, tecnologica, politica o economica) questa coinvolge (e coinvolgerà) ogni aspetto della nostra vita. Rivoluzioni che raccontano storie importanti.

La prima storia riguarda il Cloud. Uno dei pochi settori rimasti propositivi e dinamici nel biennio della crisi, sfruttandone la lentezza - migliorandosi e attendendo. Apple si è consolidato, preparandosi allo "sbarco tecnologico" sui continenti Amazon e Google. E mentre le Major si scuotono dall' intorpedimento che le ha portate ad essere considerate giganti lenti, arcaici, scomodi e inutili - soprattutto per il mercato emergente - Google perfeziona quel Plus con cui avrebbe dato battaglia a Facebook con la chiara intenzione di mettere un'armatura nuova di zecca, tra l'altro, ad Android. Una battaglia condotta però secondo gli standard moderni: il mio nemico può anche essere - durante lo scontro - mio alleato senza che per questo termini la guerra.  Faccia da Libro però non sta a guardare e, superato l'imbarazzo dell'accusa di aver commissionato una campagna Anti-Google, sembra che non sia più inciampato in corso d'opera proseguendo dritto all'accordo con Skype. Quell'accordo che permetterà a FB d'integrare nelle proprie soluzioni anche quel vanto che fino ad oggi apparteneva solo al mondo del microblogging di marca Twitter. Già, perché, twitta che ti twitta quale piattaforma tecnologica poteva permettere al popolo americano di confrontarsi con il suo Presidente in una diretta on-line direttamente dalla Casa Bianca ?

Computer considerati alla stregua di device, il Cloud che diventa il "centro di controllo" di PC, MAC, apparecchi mobili, l'interattività in tempo reale che diventa una realtà massificata e non di "proprietà" esclusiva di pochi servizi. Sarà un caso ma tutto questo accentrarsi sulla diffusione dell'informazione libera, coinvolgente, costruita attorno alle persone e per le persone, sembra aver risvegliato diversi Interessi alcuni dei quali hanno visto la possibilità - l'ultima possibilità - di riscatto (sia d'immagine che di bilancio). Per altri invece questo pare essere il momento ideale per spingere verso il "controllo". Libera circolazione del sapere. Libera condivisione della conoscenza. Lo scenario di oggi richiama fortemente tutti i sogni e le speranze (e le promesse) del Manifesto di Barlow ma.. con questo risveglio di coscienze (e di portafoglio) in che modo è possibile mantenere il "controllo" ?

L'altra faccia della medaglia racconta una storia che affonda le sue radici sul significato di "Democrazia" così come la intendiamo oggi: il 51% degli aventi diritto al voto è favorevole a.. il 49% è contrario. La Democrazia Moderna dice che quel 51% domina sul quel 49%. Ma noi non siamo né numeri e nemmeno pezzi di silicio. Siamo fatti della nostra quotidianità e ci evolviamo (o involviamo) in base alla nostra rete di relazioni sociali. Quotidianità che ci porta ad interagire (tranne in casi particolari) con le persone e non con la loro ideologia o la loro appartenenza politica. Quindi, come è possibile escludere relazioni trasversali tra i due gruppi  ? Chi ci dice però che in quell'opposizione del 49% non ci siano talenti maggiori rispetto al quel 51% dominante ? Chi ci dice che quel 49% non abbia risorse, forza e perseveranza per essere considerato a tutti gli effetti "l'altra faccia del governo" ? E come è possibile per quel 51% controllare efficacemente l'altra faccia della Luna ? Così accade che negli ultimi tempi si siano incrociate (è d'obbligo la parola casualità) diverse storie tutte "appassionate" del Tema "Controllo". Sky non vuole rinnovare a Current che il 31 Luglio chiuderà e intanto l'effetto farfalla tanto caro alla Teoria del Caos porta a chiudere il tabloid più importante di Mr. Murdoch: un incidente che fa slittare a settembre la decisione del governo inglese sull'acquisto di BSkyB da parte di Sky. Mancanza d'obiettività, creazione/forzatura di scenari adeguati alla notizia, pressioni e intercettazioni.. chiamano "controllo". Un tema delicato. Un argomento fondamentale per i Gruppi di Pressione che contano.

Libertà d'informazione versus controllo dell'informazione ma non nella comune accezione del termine. L'informazione considerata come veicolo di trasmissione di un fatto da un punto A ad un punto B. C'è una tecnologia che permette un'interazione in tempo reale non "accessibile" ? Si, allora occorre uniformarla all' "accessibilità" e, uniformando, abbattere tutto ciò che non si adegua.. che non può adeguarsi perché non è "geneticamente" portato a farlo. In questo contesto, il controllo dell'informazione non censura preventivamente ma pone a costante verifica il flusso d'informazioni in atto, "taggando" ma lasciando libero corso al letto del fiume secondo il concetto per cui il modo migliore (e più economico) di nascondere (censurare) qualcosa è quello di metterlo in bella vista lavorando sulla "cornice". L' "Ignoranza" o, se necessario, la "Mistificazione" dell' "oggetto" sono gli strumenti con cui lavora oggi quella che viene definita (erroneamente) censura. Vero, esiste anche la Censura coatta, ma entra in azione sempre e solo quando chi s'impone ha il potere di farlo consapevole di uscirne agevolmente nel caso in cui le cose vadano male. La Censura coatta esemplifica il rapporto tra due Poteri di cui uno sovrasta significativamente l'altro, in Forza. Questo genere di censura - riferita all'Informazione ad ampio respiro - non ci appartiene da decenni (mi riferisco al contesto italiano) ché ne dicano gli amanti della cospirazione o del partito preso. Le uniche code esistenti sono le microcensure interne ad una redazione o ad un gruppo d'informazione, che però cessano il loro dominio nel momento in cui l'informazione diventa pubblica. Internet come "sfogo pubblico" è lo strumento che inficia la forza di un monopolio informativo (legale e corretto.. per gli altri ben venga che non abbiano più questo potere) rendendo inutili le strategie di censura coatta. Oggi, il controllo dell'informazione è più sottile:


  • L'informazione può "non essere compresa" ? Allora non c'è bisogno di filtrarla, al punto che in alcuni casi se ne favorisce la diffusione, lasciando lavorare l'immaginario collettivo e favorendo speculazioni attorno al messaggio male interpretato.
  • L'informazione potrebbe creare problemi ? Allora si alimenta offrendone una lettura da prospettive comunicative che possano mistificarne il messaggio, annullandone la forza impattante.
  • L'informazione è forte e non può essere controllata ? Allora si devia l'attenzione creando le condizioni per convogliare interesse attorno a tematiche simili (ma estranee) o alimentando la fiamma di altre informazioni in nemesi alla "voglia di approfondire" l'informazione scomoda.
  • L'informazione non può essere contrastata ? Allora si punta alla fonte, inficiandone la credibilità e attirando interesse attorno ad essa piuttosto che all' informazione che promuove.

Va da sé che l'uso di queste strategie di controllo, proprio per le caratteristiche che le contraddistinguono, sono diffuse (non raramente abusate) nei contesti e per gli scopi più disparati. Fatto è che rappresentano l'unico strumento valido (quale che sia la Giurisprudenza in atto) per contrastare azioni che richiamano al sovversivismo, al revisionismo storico di parte, alla diffamazione se non alla trasmissione di dati sensibili o illegali. Questa situazione porta ad un paradosso elementare che si può riassumere nella domanda: come si può combattere efficacemente un "nemico" che può utilizzare le tue stesse armi e con la stessa efficacia ? Il fatto che la rete comunicativa del Pianeta si stia sviluppando a misura di Uomo e di Esigenza personale, rende prioritaria una risposta concreta a questa domanda.

Nel piccolo, un richiamo diretto al business dello streaming illegale: un business di cui i film piratati non sono certo la punta del sistema ma che permettono (ad esempio) di pagare i conti di fine mese a chi gestisce server di raccolta e condivisione dati tanto cari al peer to peer di marca anonima. Controllo chiama Accessibilità di Dati. Accessibilità dei Dati richiama Verifica dei Dati. Verifica dei Dati "ordina" riadeguamento e riposizionamento delle risorse. Così può accadere che Google Plus punti al Profilo Pubblico e che in risposta Facebook investa su Skype (ammiccando ad Android). E accade che Agcom debba forzare i tempi con quel giro di vite rappresentato dalla Delibera 668, mentre inizia la caccia al tabloid. E che per forza di cose si sveglino Realtà che poco (o nulla) avrebbero a che fare con certi argomenti (dopotutto agiscono su settori di mercato differenti) ma che sono "toccate" da certe novità promosse dai loro competitori che a loro volta.. e via di seguito.. Effetto domino. Poco importa se certe azioni avvengono come "ripicca" a certe posizioni, il fatto è che NON si può più aspettare magari solo perché, banalità, i tempi sono maturi. Ben vengano quindi i risvegli delle Major sul Cloud o - stando in terra nazionale - della SIAE in supporto alla Delibera Agcom. Ben venga l'accredito europeo (giustamente) riconosciuto alla professione di Lobbista e ben vengano le reazioni del lobbying che conta (di marca europea). Ben vengano tutti.. ma chi controlla i controllori dell' IT risvegliato ?

Intimamente connessa alla realtà quotidiana, la globalizzazione tecnologica è arrivata a coinvolgere totalmente quel 30% "che conta" rispetto al 70% "analfabeta". Più che dare un nome e un cognome al quel 30% fatto di "51%" e "49%" occorrerebbe focalizzarsi sulle reti sociali che relazionano i due macrogruppi. La Storia ci insegna che una minoranza non può dominare su una maggioranza, quale che sia la forza del regime, se a quest'ultima vengono meno quei beni che considera di "primaria necessità". La Democrazia ci insegna che quello che fa la differenza è la qualità e la ramificazione delle interazioni tra le microrealtà di due gruppi opposti e antagonisti. Dunque occorrerebbe definire in primo luogo il significato attribuito alla definizione "bene di prima necessità" (oltre cibo e acqua) in Cina, USA, Russia, Brasile, Europa, Iran, Corea del Nord, Siria, Egitto, Israele eccetera eccetera eccetera.. per poi ridefinirlo in base alle relazioni in essere tra le Realtà considerate e da lì andare in profondità. Allora, conoscendo il "dove" e il "perché", si che varrebbe la pena di lavorare sul "chi" domina cosa. Dopo tutto, sono le risposte giuste che permettono di fare le domande appropriate, no ? Il "come".

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