Torre di Guardia

giovedì 9 giugno 2011

学 la trasparenza dell' acqua 05

L'acqua ha una trasparenza naturale - scevra da additivi, coloranti, rifiuti, e.. ma visto che qui s'intende l'acqua depurata, potabile, a parte un po' di calcio o quello che è.. la trasparenza è fuori discussione.

E' in discussione invece il concetto di privatizzazione.
Il primo quesito sull'acqua del prossimo referendum 2011 parla chiaro:

Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Abrogazione. Votando SI, il cittadino esprime la volontà di annullare (abrogare) le norme che attualmente consentono l'affidamento in gestione dei servizi ad attività private.
Che significa ? Un attimo, prima un'occhio al secondo quesito:

Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale. Votando SI, il cittadino esprime la volontà di non dare modo alle aziende eroganti di includere in bolletta anche la loro quota di profitto sul capitale investito.
Le due domande sono collegate e raccontano una storia ben precisa.

Allo stato attuale la Legge italiana permette a società private d'investire capitale fino a un tetto massimo del 40% sulle forniture e le gestioni locali degli "acquedotti". Il che significa che la società erogante deve garantire all'Attività privata - che ha investito capitale nell'attività - un'adeguato rientro economico. Un Ritorno di Investimento a copertura del capitale investito che incide sulla bolletta. Il punto è questo: permettere a un' "attività commerciale" di crearsi un'indotto business sull'Acqua significa da una parte un rincaro di bolletta - coerente e giustificabile - e dall'altra una rigidità nelle fatturazioni e nel recupero crediti di soggetti mancanti verso la società erogante che, di fatto, a lungo termine aggraveranno il bilancio familiare. In altre parole, l'Acqua - pur rimanendo bene comune - viene monetizzata e diventa oggetto di una filiera aziendale che - come tutte le filiere - pretende a fronte di un investimento X, un rientro che giustifichi tale investimento. Il secondo effetto collaterale è quello di rendere "instabile" il valore dell'Acqua, contribuendo alla creazione di mercati locali che attribuiscono al bene comune un valore differente a fronte delle proiezioni business delle singole filiere. Lo scorso Novembre 2010, Il Corriere della Sera pubblicava un articolo sulle differenze del piano tariffario dell'Acqua in diverse città italiane.

Oggi, il Corriere della Sera ha pubblicato (sul cartaceo) una tabella che in mattinata è stata oggetto di un monologo televisivo su La7. Il monologo verteva sul fatto che allo stato attuale lo Stato non riesce a fare fronte allo spreco dell'acqua dovuto alla situazione delle reti idriche italiane. In Puglia l'87% dell'acqua è sprecata, nel Lazio siamo intorno al 55%, in Lombardia (una delle regioni più virtuose) si scende sotto la soglia del 30%. Da cui la proposizione: se lo Stato non riesce a fare fronte alla situazione occorre l'intervento di capitali privati a risanare le reti e tutelare il bene comune, che come tale non è messo in discussione.

Proposizione che può e deve essere messa in discussione.
La trasparenza dell'acqua chiama trasparenza informativa.
Quanto di più semplice e spesso e volentieri ignorato, lasciando spazio a informazione opinabile e soggettiva, influenzata dalla prospettiva d'approccio al problema.. difficilmente oggettiva. Eventualità diffusa in cui si casca tutti, prima o poi.

Problema: spreco dell'Acqua e stato delle reti idriche.
Il 21 Marzo scorso, il Corriere della Sera punta: "Spariscono 226 milioni di metri cubi", dati Istat del 2008.

Effetto: L'analisi Istat indica che si preleva più acqua di quella necessaria e quindi solo parte di essa viene sottoposta al processo di potabilizzazione. Quasi la metà dell'acqua, su scala nazionale, va persa. Ora, tralasciando il discorso che parte dell'acqua erogata viene utilizzata per altri scopi che poco hanno a che fare con la fornitura alle utenze pubbliche e private - erogazione che ha la sua ragione di essere - a cosa è dovuto questo spreco idrico ? Per quale motivo le reti idriche nazionali non riescono a ottimizzare il flusso ?

Causa: L'ottimizzazione delle reti idriche richiede un controllo invasivo - oltre che un investimento considerevole in risorse e progettualità - sulle centrali di pompaggio. Invasivo ma Consapevole. Si accusa una mancanza importante. Esemplificativo, di fronte alla strategia operativa applicata su importanti progetti energetici, è una Lettera del 26 Marzo 2009 pubblicata su ecceterra, fonte l'Adige, in risposta a quel Miliardo di euro per la centrale "nascosta":

Sono un laureando in ingegneria e scrivo in merito all'articolo «Benassi e Mazzalai nella megacentrale» apparso sull'Adige di martedì 24 marzo [leggi sotto] circa il progetto di pompare e stoccare in gallerie-serbatoi le acque del Garda con successivo sfruttamento delle stesse a fini idroelettrici. Se dal punto di vista economico questo progetto non ha nulla da eccepire, in quanto si pompa l'acqua in ore in cui l'energia elettrica costa meno e si produce quando essa vale di più, dal punto di vista ambientale rappresenta una vera e propria bufala. Infatti per via di ben noti principi fisici pompare acqua da X a Y risulta essere più oneroso, in termini energetici, di quanto si può ricavare tramite sfruttamento idroelettrico fra Y e X (ovviamente a parità d'acqua). Ciò deriva dal fatto che tutte le macchine idrauliche hanno un rendimento che è ben inferiore al 100%. Significa che ogni operazione che io compio mi fa perdere energia che si trasforma in un qualche cosa d'altro (calore, rumore…). Pertanto una simile centrale sì presenta già a priori con un deficit energetico e quindi in nessun modo si potrà dire che vi sarà un beneficio per l'ambiente perché consuma più di quello che produce. Un maggiore consumo a cui qualche altra centrale d'Italia dovrà sopperire inquinando di più. Il vantaggio in un'opera simile è solo di natura economica perché nonostante si spenda più energia rispetto a quella che se ne può produrre, il ricavo derivante dalla vendita dell'energia prodotta di giorno è notevolmente superiore al costo del pompaggio fatto di notte.
Il portafoglio ne guadagna, l'ambiente no. È una mera speculazione sul prezzo dell'energia e per più a discapito dell'ambiente. Pertanto è assurdo presentarla come un'idea geniale. Produrre 100 consumando 110 siamo in grado di farlo tutti. Critichiamo tanto i grandi impianti idroelettrici del passato dimenticando però che hanno quelli l'energia la producono e non la consumano.

Chiude, Youtube:
p.s.. levati eventuali paraocchi sui perché e i percome riguardo gli autori di questo video. Conta l'informazione non il colore o la bandiera che la muove.. sottinteso, sempre che l'informazione sia oggettiva, altrimenti - chiaro - vai di filtro e anche di forza!

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